3 marzo 2014

I dati JavaScript: le variabili

Nel post precedente abbiamo visto come inserire un codice javascript in una pagina web. Oggi ci occuperemo dei dati su cui possono agire le istruzioni del linguaggio di scripting.

I dati devono essere memorizzati in variabili, in modo che siano disponibili per tutta la durata dello script.
In base a dove vengono dichiarate le variabili, esse possono essere locali, cioè valere solo nel blocco di codice in cui sono definite, oppure globali, quindi visibili in tutto il codice.

Ogni variabile viene identificata con un nome preceduto dal costrutto var. Il nome può contenere lettere maiuscole o minuscole (attenzione perchè javascript è case sensitive quindi var=a è diverso da var=A), numeri (mai all'inizio del nome) o, per esempio, il trattino basso ( _ ).
Esistono inoltre delle parole riservate (ad es. function, false, for ...) con un significato ben preciso nel linguaggio di scripting, che non possono essere utilizzate come nomi per le variabili.

I dati contenuti in una variabile possono essere numerici
var number = 5;
oppure stringhe, cioè sequenze di caratteri delimitati dagli apici (singoli o doppi)
var stringa = "Questa è una stringa"; 
ma possono anche contenere interi oggetti
var mio_oggetto = $('img.left');
Quando si scrive una stringa, occorre fare attenzione all'uso degli apici all'interno di essa. Per evitare errori di interpretazione occorre inserire un backslash (\) prima dell'apice in modo che non venga interpretato come delimitatore di stringa.
var miavariabile='Questo genera l'errore';
var miavariabile='Questo invece non genera l\'errore';
Nel momento in cui si assegna un valore ad una variabile, essa viene inizializzata; se la variabile non viene inizializzata il suo valore è undefined.

Nel prossimo post parleremo delle operazioni che possono essere eseguite sui dati.

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